Un blog che fa parte di una "casta di gente di sinistra"
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31/12/04


Quella sporca decina

Il pensiero dominante, inevitabilmente rafforzato da avvenimenti recenti e meno recenti, riguardo al 2004 è che sia stato un anno più di merda del solito. Personalmente, l'ho trovato piacevolmente inutile: un anno di transizione pura, con qualcosa di carino e qualcosa di schifido. Considerando che si trattava di un anno bisesto e funesto e che il precedente era quell'inesauribile fucina di traumi postadolescenziali chiamata 2000, grasso che cola.
Quasi come già fatto l'anno scorso, dieci canzoni per dieci prospettive.

1. Gianni Resta - La visione di gioco di quelli del bar

Quella che, ogni tanto, vorrei avere io.

Si prepara al rigore la mezzapunta
che ha il piede buono solo per metà
ma calcia un tiro sul suolo lunare
non trovano il pallone
non possiamo più giocare


2. The Smiths - A rush and a push and the land is ours


Sempre troppo impegnato a rimpiangere le cose che non ho e le esperienze che non so anzichè trovare la maniera di trasfonderle in quest'esistenza grigina e smunta.

There's too much caffeine in your bloodstream
and a lack of real spice in your life


3. REM - Leaving New York


Premere il tasto RESET della propria vita è nettamente più facile di cercare di tenerla insieme a furia di Bostik e passate di scotch. Però secondo me dà meno soddisfazione.

It's easier to leave than to be left behind
Leaving was never my proud


4. Genesis - Duchess


Treni, stazioni, viaggi liquidi, linee di galleggiamento segnate dallo scorrere delle tracce, dalle immagini che passano al di là del finestrino, da quello che si lascia (e si sa) e quello che si trova (e spesso si sa pure quello).

And on the road,
Where all but a few fall by the wayside on the grassier verge,
She battled through
Against the others in her world, and the sleep, and the odds


5. Franz Ferdinand - Take me out


Nonostante i miei più strenui sforzi, nonostante i miei nocivi calcoli previsionali, nonostante i miei tatticismi fini a se stessi, ogni tanto le cose continuano a succedere. Il più delle volte, con questo sottofondo.

So if you're lonely,
You know i'm here waiting for you,
I'm just a crosshair,
I'm just a shot away from you


6. Emerson, Lake & Palmer - Karn Evil 9


Una buona percentuale delle cose positive del 2004 vanno ascritte al blog, a cominciare da quella delirante serata di fine maggio. Smettere di vivere le cose da turista per caso è sempre una scelta saggia.

Performing on a stool we’ve a post to make you drool
Sixteen bloggers and a mule
Keep it cool, keep it cool.
We would like it to be known the posts that were shown
Were exclusively our own,
All our own, all our own.
Come and see the show! Come and see the show! Come and see the show!
See the show!

(ops, ho sbagliato testo).


7. Billy Joel - Angry young man

Smettere di vivere le cose da turista per caso non equivale però a "fare le battaglie contro i mulini a vento", una delle scelte meno sagge che si possano prendere. Un bel tacer non fu mai scritto.

I believe I've passed the age of consciousness and righteous rage
I found that just surviving was a noble fight


8. Clash - The magnificent seven


Lezione fondamentale imparata quest'anno: non agire/studiare/decidere per avere il riconoscimento altrui, perchè l'uomo è un animaletto infido e volubile. E' già difficile avere il riconoscimento di se stessi, molto meglio lavorare su quello.

Socrates and Milhous Nixon
Both went the same way - through the kitchen
Plato the Greek or Rin Tin Tin
Who's more famous to the billion millions?


9. Paul Simon
(ogni tanto and Garfunkel) - Me and Julio down by the schoolyard

Che poi, alla fine, mica l'ho deciso cosa farò da grande. A parità di indigenza, forse preferirei marcire in una scuola di musica insegnando pianoforte piuttosto di marcire in una multinazionale programmando in C. Forse la via di mezzo sarà l'insegnare pianoforte in una multinazionale.

I'm on my way, I don't know where I'm goin',
I'm on my way, I'm takin' my time, but I don't know where.


10. Monty Python - Always look at the bright side of life


Altri anni precedentemente catalogati come "orrendi" sono probabilmente stati simili a questo. Uno dei motivi è una maggiore (ma ancora non soddisfacente) capacità di lasciarsi scivolare addosso le cose, di evitare di crucciarsi per cose inutili, croniche o indipendenti dalla propria volontà. E di fischiettare.

If life seems jolly rotten,
There's something you've forgotten,
And that's to laugh and smile and dance and sing.
When you're feeling in the dumps,
Don't be silly chumps.
Just purse your lips and whistle. That's the thing.


Chiuso questa sottospecie di bilancio, direi che ci si vede l'anno prossimo. Auguri.




30/12/04


Other ten

E' necessario onorare il rito delle classifichedifineanno. Restate seduti e non vi succederà niente.

Se dovessi salvare dieci pezzi da un anno musicalmente parecchio incolore, salverei questi:

R.E.M. - Leaving New York
Franz Ferdinand - Take me out
Sondre Lerche - Two way monologue
Kings of convenience - I'd rather dance with you
Paolo Conte - Molto lontano
Nick Cave and the Bad Seeds - Get ready for love
Tears for Fears - Secret world
Morrissey - Irish blood, English heart
Beastie Boys - An open letter to New York City

(e, potendo, anche Fatboy Slim - The Joker, ma solo per il video coi gattini.)
MilkandCookies




Let it snow

"Non negli Emirati Arabi, imbecille!"
"Scusi, signor Dio, ho sbagliato pulsante."
Ansa.it




Cinquanta e cinquanta

Finalmente, una giusta e doverosa riforma nell'ordinamento giudiziario italiano: il ricorso, nei casi particolarmente intricati, al lancio della monetina. E' il primo passo per l'introduzione nei tribunali del sacro metodo del casaccio: niente più toghe rosse, giudici politicizzati e avvocati rompicoglioni, solo il destino cinico e baro.
Sarà contento il bambino che ha fatto da cavia.
Repubblica.it




27/12/04


Che s'ha da fa' pe' campa'

Ieri mattina, adempiuti i doveri curiali, un corista mi ferma e mi dice:
"Avrei del lavoro per te: potresti suonare al matrimonio del figlio di mio cugino?"
Attività cerebrale registrata:
suo cugino suo cugino suo cugino il sindaco suo cugino il sindaco il sindaco il sindaco la Lega la Lega suo cugino il sindaco la Lega suo cugino il sindaco l'amichetto del ministro Cast
"Ricordati di vestirti bene, che può essere che venga anche Castelli."
Meno male che sono un professionista serio.




25/12/04


Classical music for dummies - 8

Jauchzet, frohlocket!

(a questo giro si va un po' di palo in frasca.)

L'oratorio è quel luogo di perdizione in cui alcuni di voi avranno passato, volenti o nolenti, buona parte dell'infanzia. Il termine "oratorio", come si può dedurre, indicava originariamente un qualsiasi luogo di preghiera che non fosse una chiesa, in cui si alternavano momenti di meditazione e canti sacri. All'inizio del Seicento, in Italia, visto che ormai si cantava e basta [1], venne definita una forma musicale per voce e strumenti in cui veniva narrata una vicenda religiosa senza utilizzare costumi, scenografie e altri accrocchi scenici. Indovinate come l'hanno chiamata? Bravi, "oratorio".
Essendo il giorno di Natale ormai agli sgoccioli [2], di cosa possiamo parlare? Del Weihnachtsoratorium di Johann Sebastian Bach. Cosa vuol dire "Weihnachtsoratorium"? Oratorio di Natale.
E il cerchio si chiude.
Siamo nel 1733. Bach è da un decennio Cantor della chiesa di san Tommaso a Lipsia. Questo titolo altisonante, che gli resterà appiccicato a mò di soprannome, in realtà equivale a quello di "gran sgobbone di corte". Deve insegnare canto e latino (!) agli allievi della scuola di canto e sobbarcarsi una quantità di prove disumana, venendo pagato quattro soldi e litigando un giorno sì e l'altro pure con le autorità cittadine. Ma, soprattutto, deve produrre a cadenza settimanale cantate per le due chiese principali di Lipsia. La cantata sacra è un insieme di vari pezzi (tipicamente, da 6 a 10) estremamente eterogenei, sia nella provenienza dei testi che nella composizione musicale. Durata media: una mezz'oretta. Non esattamente una passeggiata di salute, per un compositore che ha sette giorni di tempo (per tacere del tempo effettivo). Ebbene, Bach ne ha scritte tre-cen-to. E c'è un certo signore, Georg Philipp Telemann, che ne ha scritte mil-le-quat-tro-cen-to. Numeretti da poco.
Tornando a noi, l'Oratorio di Natale non è un vero e proprio oratorio, ma un ciclo di sei cantate destinate al tempo liturgico natalizio: la prime tre per il giorno di Natale e i due successivi, la quarta per Capodanno, la quinta per la domenica dopo Capodanno, la sesta per l'Epifania. Non si narra una vicenda unitaria, anzi, non si narra una vicenda, punto. Le cantate sono slegate fra loro, non hanno collegamenti diretti nei testi e (addirittura) richiedono organici strumentali diversi fra loro: questo indica che Bach non aveva la minima intenzione di farle eseguire tutte e sei insieme, come accade solitamente al giorno d'oggi, ma nei sei momenti liturgici prescritti. Possibile che Bach (che, nonostante provi con tutti i mezzi a fare il barocco asetticogeometricocartesiano, non riesce a essere freddo in nessuna maniera) non si sia accorto che insieme suonano veramente bene?

(Manca ancora qualche decina di minuti al 26 dicembre, faccio ancora in tempo a farvi una sottospecie di regalo - pesantuccio anzichenò e a rischio sparizione: il coro d'apertura del suddetto Oratorio, tanto per dare un'idea di che cosa si sta parlando. Incrociando le dita: tasto destro, salva con nome.)

[1] Un po' come a Buona Domenica.
[2] A proposito, com'è andata? A me insospettabilmente bene, ed è il secondo anno di fila. La politica del Christmas understatement funziona alla grande.




24/12/04


Invarianti di trasformazione

Che Natale sarebbe senza la settecentomilionesima visione di Una poltrona per due, quando Dan Aykroyd era ancora Dan Aykroyd, Jamie Lee Curtis (sospiro) era ancora Jamie Lee Curtis ed Eddie Murphy era il solito fesso?




23/12/04


Nomina sunt consequentia rerum

Se il centrosinistra delira ci sarà un perchè.
Too old to weblog




Lombrosianesimo

Non che mi appassionino particolarmente le sorti del ministro Siniscalco, ma gggiù le mani da'a valorosa categoria di quelli con l'attaccatura dei capelli a punta.
(e il riferimento culturale preciso non è Topolino, ma Diabolik.)
Attentialcane




Contraddizioni

Claudio Lotito: "La Lazio in serie B? Mai!"
Fijo mio, se come allenatore prendi Maifredi la salvezza la vedo duretta.
AdnKronos, Repubblica.it




21/12/04


Oscillazioni

Due estremi.
Da una parte, l'idea che sia sempre meglio esprimere la propria opinione, affermando il proprio status di esseri pensanti ma rischiando la pelle in dibattiti potenzialmente devastanti.
Dall'altra, lo starsene zitti nel proprio cantuccio, facendo la figura dei quaqquaraqquà ma evitando nocivi travasi di bile che nuocerebbero gravemente alla propria salute.
In mezzo, il blog.




Classical music for dummies - Live on stage

Vi ricordate i mefitici canti di Natale? Un paio di settimane fa, la Capacòra [1] annuncia:
"Dobbiamo fare un concerto."
Dopo il primo, comprensibile attimo di sconcerto, si scoprono gli altarini: trattasi di serata musicale low-cost (per non chiamare il solito, esosissimo organista belga) con la partecipazione della locale orchestrina della locale scuola di musica. Tutto tranquillo, insomma.
Sabato sera mi presento in giacca e camicia da quasi annoiato, interessato più all'esito del big(?)-match e alla violinista in seconda fila che non parla neanche sotto tortura. Cinque minuti prima dell'inizio del concerto, il direttore dell'orchestrina mi chiama e mi fa:
"Devi presentare."
"Eh?"
"Sì, ti do il programma del concerto, prima dei pezzi vai al microfono e ti inventi quattro fesserie."
"No, nonsonocapacehopauracihovergogna."
"Ma no, dai, è una cavolata, vai, vai."
Tutto tranquillo, dicevamo. Come no.
Entra l'orchestra, entro io, vado al microfono. Che, ovviamente, non funziona. Dopo una furiosa colluttazione, riesco a farlo funzionare. Esordisco con un errore grammaticale. Mi impappino sette volte nella prima frase. L'effetto complessivo è quello di uno col palato interamente foderato di asfalto.
Ripetendo la pietosa scena per una quindicina di volte, il risultato finale è un'ora e mezza di musica (tra l'altro, neanche così malvagia, anzi) inframezzata da farneticanti discorsi a braccio declamati con l'eloquio di un cefalo autistico, nei quali mi sono lanciato in acute osservazioni sulla produzione di Respighi e sapidi rilievi sul rapporto contrastato fra Mozart e il flauto, con una chiusura trionfale nella quale definisco "quantomeno discutibile" l'operazione-Rondò Veneziano.
Alla fine l'unica cosa che voglio fare è sotterrarmi sotto sette [2] chilometri di terra. Tutti mi fanno i complimenti, ma ho come il sospetto che mi stiano prendendo per il culo.

(Successivo siparietto, nel pub più piccolo del mondo.
Tizio Che Appena Può Suona Il Violino Come Fosse Una Chitarra: Tu cosa studi?
Io: Ingegneria informatica.
Tizio: Ah, allora puoi darmi una mano. Io ho un blog...
Io: Eh? "Blog"? Che strana parola, è la prima volta che la sento.
Tizio: Sempre a scherzare. Ho questo blog su Splinder...
Io: Splinder? Ossantamadonna, chi te l'ha fatto fare?
Tizio: Ma è comodo!
Segue lungo pippone sugli indirizzi IP. Morale della favola: per fortuna la mia alcoolemia non era alta al punto da farmi confessare l'indirizzo del mio blog. Ma ci sono andato vicino, troppo vicino.)

[1] Termine tecnico con cui ci si riferisce alla direttrice del coro.
[2] Ma che bella allitterazione.




20/12/04


Christmas with the ours, Easter what you want

Nella magnificenza del Portable Document Format, Post sotto l'albero 2004, o il Canto di Natale (oltremodo polifonico) della blogosfera. Qui i responsabili, qui il mandante.
Cloridrato di Sviluppina, Squonk




18/12/04


Prese in giro

Manca una settimana a Natale, non c'è neanche una nuvola, tira un notevole föhn e ci sono 18 gradi. Devo andare ad abbuffarmi di pandoro davanti all'albero, altrimenti rischio l'alienazione.




16/12/04


Non piovono pietre

E
viene giù dal ciel
sterco.
TgCom




Bile - 2

Il Colonnello Spiritum mangia le olive ascolane con la Nutella prima di andare a letto e sogna (oltre alle dirimpettaie smutandate) lo scrivente sparante frasi dottissime sul senso della vita.




Bile

La Gazzetta verde-gelato alla menta non è affatto brutta, anche se nelle diecimila pubblicità ci saremmo risparmiati volentieri battute come "Il gatto rivela: 'vorrei che vivessero felini e contenti'". La cosa in assoluto più orribile è Gazzetta.it shrekizzato: l'accostamento rosa-verde è di rara vomitevolezza.
Settore4cfila72posto35, QuattroPassi, Daveblog




14/12/04


Aforismi

La vita dovrebbe essere semplice come una canzone dei Dire Straits.




13/12/04


Considerazioni ignoranti

(post politics-free e, ribadisco, ignorante. prendetelo sul serio e sguinzaglio i cani.)

Se l'euro è debole è una ciofeca, e che l'abbiamo messo a fare, e torniamo ai milionidelvecchioconio; se l'euro è forte, è un problema drammatico perchè uccide la competitività.
Se l'inflazione è bassa, i consumi stagnano; se l'inflazione è alta, la moneta diventa carta straccia.
Se il debito pubblico è alto, neanche i miei tris-tris-tris-trisnipoti riusciranno a ridurlo; se il deficit è basso, non ci sono abbastanza risorse per le opere pubbliche.
Lo so, l'economia è un sistema complesso, ma le conseguenze di qualsiasi scelta sono soltanto negative o, peggio, tragiche.
Torniamo al baratto?
Repubblica.it




12/12/04


Impegni programmatici

I'm digging in the dirt
to find the places I got hurt
to open up the places I got hurt




11/12/04


"E' tempo... di morire"

Le 50 migliori scene di morte della storia del cinema.
(qui si vota la 4, la 21 e la 26. oltre, ovviamente, alla 6.)
via Inkiostro




09/12/04


Partizioni

Ci sono due tipi di persone: chi sa piegare la lingua in due e chi no.
Ma anche:
Ci sono due tipi di persone: chi ha orecchie adatte a contenere auricolari e chi no.




07/12/04


Terrorismo architettonico

Stasera la Scala torna a casa, e non ci avrei scommesso mezzo centesimo. Un po' contando sugli abituali italici ritardi (do you remember Petruzzelli?), un po' perchè conosco i misfatti del curatore del restauro.
Una decina di anni fa, un'agreste frazioncina del mio paese aveva bisogno di una chiesa nuova, visto che quella preesistente iniziava a essere sottodimensionata.
Dopo alterne vicende, l'incarico del progetto venne affidato proprio a Mario Botta. Il risultato fu questo ignobile, ipertrofico cubo di mattoncini rossi, che viene confidenzialmente chiamato "l'autorimessa".



Capirete che quando ho letto della famosa "ellisse" copiosi brividi hanno iniziato a corrermi lungo la schiena.
Corriere.it




Gazzas lustige Streiche

Gennaro Gattuso e quella volta che Paul Gascoigne fece cose strane coi suoi calzini.
Corriere della Sera (cartaceo di ieri, via it.sport.calcio.estero)




06/12/04


Mainstreaming





Sul cocuzzolo della montagna

Nonostante i nostri migliori sforzi, oggi giochiamo di nuovo a fare i giornalisti sportivi.

Bode Miller non sa sciare. Lo vedi scendere tutto storto, con quell'andatura pericolante, e pensi che a ogni curva debba sfracellarsi e farsi malissimo. Poi, violando svariate leggi della fisica, riesce miracolosamente a reggersi in piedi. Arriva in fondo, guardi il cronometro e misuri il vantaggio. In secondi.
Fino all'anno scorso, il suo terreno preferito erano le discipline tecniche.
Dodici successi in Coppa del Mondo, tutti fra slalom gigante e speciale (salvo due combinate, nelle quali recuperava il distacco accumulato in discesa stracciando tutti fra i pali stretti). Un unico piazzamento sul podio nella velocità, ma di quelli pesanti: l'inaspettato argento dell'anno scorso nel Super-G dei Mondiali di St. Moritz.
In questo primo scorcio di stagione, l'americano Miller ha vinto quattro delle prime cinque gare di Coppa. Nell'unica in cui non ha vinto, il Super-G di Vail (Usa), è arrivato secondo, battuto dal semisconosciuto austriaco Goergl. Da uno slalomista, nessuno si sarebbe però aspettato due vittorie su due discese libere, oltre a una vittoria in Super-G. Merito dei nuovi sci, che hanno notevolmente migliorato le sue doti di scorrevolezza, ma merito anche di una capacità di attaccare le porte e tirare le traiettorie che in questo momento non ha pari nel circo bianco.
Attualmente, il vantaggio di Miller nella classifica di Coppa è di quasi trecento punti e, se non crollerà verticalmente nell'ultima parte di stagione come accadde l'anno scorso, non si capisce chi possa frapporsi fra lui e la vittoria finale. Lo squadrone austriaco sta attraversando un momento di crisi: Hermann Maier, detentore del trofeo, quest'anno appare appannato, lontano dall'Herminator che fu e dal lottatore che ha saputo tornare ad altissimi livelli dopo aver rischiato di perdere una gamba in un incidente motociclistico. I vari Walchhofer, Knauss e Strobl non sembrano avere le carte giuste per lottare per le posizioni alte della graduatoria. I senatori norvegesi Kjetil Andrè Aamodt e Lasse Kjus sentono il peso degli anni, anche se bisogna attendersi da loro lampi dell'antica classe.
Specialisti come gli slalomisti Palander e Raich e il discesista Rahlves non sembrano disporre della polivalenza necessaria per lottare per la Coppa generale.
In questo scenario, gli italiani potrebbero giocare il ruolo dei rincalzi di lusso. Nella velocità arranchiamo, potendo fare affidamento solo su grandi speranze mai completamente avverate (Alessandro Fattori), su discreti regolaristi (Kurt Sulzenbacher) e su vecchi leoni dai denti spuntati (Kristian Ghedina). Nelle discipline tecniche, invece, abbiamo un manipolo di giovani promettenti che nelle passate stagioni hanno ottenuto risultati di prestigio e buona continuità di rendimento. Dai vari Blardone, Simoncelli, Rieder, Schieppati (per non parlare dell'eterno, incompiuto erede di Alberto Tomba, Giorgio Rocca) ci si attende il definitivo salto di qualità. Anche per riportare lo sci alpino alla ribalta che gli compete, dopo essere stato relegato in misere differite all'una di notte.
Praticamente, in orari da West Wing.
Left Wing (Numero undici)

Update 14:22: mi sa che gli ho portato un po' sfiga.
Ansa.it




In medio stat virtus

Cosa dicevo qua sotto? Ah, sì: boring as hell.

You scored as Middle Class. You're content in your position and would prefer a house or a family than a seven figure pay cheque. But you have your moments of weakness when you buy a lottery ticket in the hope of knowing how the rich and famous live.

Middle Class

79%

Upper middle Class

58%

alternative

54%

Lower Class

50%

Luxurious Upper Class

42%
What Social Status are you?
created with QuizFarm.com

via Momoblog




04/12/04


Impopolarità

Mai capito un cazzo, io.
Se una cosa è noiosa, mi piace. [1]
Se una cosa non piace a nessuno, finisco per adorarla. Non so se per meriti effettivi o per una certa adolescenziale volontà di anticonformismo all-around.
Fatto sta che più persone dicono che Angels in America gli ha fatto cagare, più penso alla genialità intrinseca del personaggio di Prior, a quanto riesca bene a Mike Nichols giocare a fare il surrealista, a [censura] Mary-Louise Parker e ad Al Pacino che, per quanto mi riguarda, può stare sopra le righe anche per ventisette ore consecutive. Il tutto era lento, eccessivamente pregno di temi e di contenuti, risentiva del peccato originale di essere stato adattato da chi, in quanto autore teatrale, dei ritmi televisivi non deve avere gran conoscenza, ma a me è piaciuto.
Molto.
L'ho sempre detto di non aver mai capito un cazzo, io.
Mu, Trentamarlboro, Kitiblog

[1] And there's always a place for the angry young man,
With his fist in the air and his head in the sand.
And he's never been able to learn from mistakes,
So he can't understand why his heart always breaks.
But his honor is pure and his courage as well,
And he's fair and he's true and he's
boring as hell
And he'll go to the grave as an angry old man.




01/12/04


Le prove su strada del PCI[1] - 1

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Le Praline delle Feste Lindt:

Pandoro: un pezzo di spugna ricoperta di cioccolato e immersa nel gin peggiore della storia del mondo.

Panettone ("vuoi vedere che è come il pandoro, ma con dentro l'uvetta?"): un pezzo di spugna ricoperta di cioccolato e immersa nel gin peggiore della storia del mondo, con dentro un pezzettino informe e insapore di uvetta.

Torrone: non pervenuto.

[1] Piccolo Chettimar Italiano, secondo la lectio squonkis.




Classical music for dummies - 7

Del perchè Ludwig van Beethoven è l'inventore dello swing

La variazione. Quel meraviglioso dispositivo grazie al quale si prende una melodia inoffensiva e la si fa diventare una ragnatela di note con cui non c'entra praticamente niente. E grazie al quale un ometto un po' sociopatico che suonava su una seggiola scassata è diventato "Glenn Gould, ovvero il signor Variazioni Goldberg".
Beethoven ne ha sempre fatto largo uso, come parte di altre composizioni o in modalità stand-alone, per portare alle estreme conseguenze il suo voler sfruttare un tema, un'idea musicale in tutte le maniere, possibili e non. Basti pensare alle 32 Variazioni op. 120, nelle quali un banalissimo valzer [1] di Antonio Diabelli (un premio a chi indovina la sua nazionalità [2]) viene trasformato nella marcetta dei Puffi (e non solo).
La sonata op. 111 chiude un trittico di pilastri del pensiero occidentale: dire "109-110-111" a un pianista è come dire "Critica della ragion pura-Critica della ragion pratica-Critica del giudizio" a un filosofo o "Tourmalet-Galibier-Mont Ventoux" a un ciclista. [3] Dopo un primo tempo pieno di accelerazioni e frenate, irruento come solo il Ludovico Van sa essere, il secondo tempo è un'"Arietta. Adagio molto semplice e cantabile." Infatti. Un bel temino calmo calmo, senza troppe pretese, per riconciliarsi col mondo dopo la tempesta. Poi, a poco a poco, viene infarcito di note sempre più rapide fino ad arrivare a questo delirio in controtempo.
Ascoltatelo. Cercate di tenere il ritmo. Rallentatelo un po'.
E' uguale a quello di Chattanooga Choo Choo.
Non ci credete? Ecco la prova (o, almeno, quella che vorrebbe essere una prova: se non si capisce, fidatevi).
Un proto-proto-proto-proto-proto-abbozzo di un barlume di un'idea di jazz? Un plagio di Glenn Miller? Una mia congettura spaventosamente traballante? Molto probabilmente, la terza che ho detto.
(Del prosieguo del secondo tempo, di come si arrivi sulla soglia dell'ineffabile e dell'inudibile, degli stati di trance indotta e di come, citando doverosamente Thomas Mann, oltre a queste note non si possa e non si debba aggiungere niente parleremo un'altra volta.)

[1] Se vi va, clic col destro e "Save link as" (salvo imprevisti).
[2] E' austriaco. Ihihihihih.
[3] A un ciclofilosofo, però, che gli dici? Un miscuglio delle due terzine?