Un blog che fa parte di una "casta di gente di sinistra"
www.blogbroadway.it
 
 

29/11/05


Risiko

Orsù dunque, mettete anche voi la vostra bandierina.
Frappr! (via un sacco di gente)




Another world

C'è chi ha Broadway e chi ha l'Ergife.
miic




28/11/05


Il carrello dei bolliti - 1

Primo numero di un'iniziativa di fidelizzazione della clientela (in questo caso maschile, seguirà analogo femminile). Ogni lunedì verrà ripescata dalle memorie del sottosuolo una pippa calcistica di cui voi dovrete indovinare il nome, possibilmente senza ricorrere a Google. Ricchi premi e cotillons.

Scarsissimo difensore del Napoli 1997-98, una delle squadre più orride che abbiano calcato i campi della serie A negli ultimi quindici anni. Quattro allenatori, un continuo viavai di giocatori, una gestione tecnica e societaria senza nè capo nè coda, giustamente conclusasi con la retrocessione in B: l'inizio del declino partenopeo. Il nostro uomo, dopo una breve esperienza al Manchester United, arriva alla corte di Ferlaino per puntellare il reparto arretrato ma si dimostra più perforabile di una forma di emmental. Risultato: dopo tre partite, viene rispedito a calcioni al mittente, per poi chiudere dignitosamente la carriera in Belgio e in Francia.
Chi è?

Update 22.55: dopo varie peripezie, abbiamo il primo solutore più che abile. E' Daniele, che ha capito che mi stavo riferendo a quell'immane scarpone di William Prunier. Il nostro nel '95-'96 fece una breve quanto dannosa apparizione al Manchester United (come giustamente riferito da Jaisalmer nei commenti), per poi approdare nel '97 al disastrato Napoli di Mutti-Mazzone-Galeone-Montefusco. L'ultimo domicilio conosciuto, in realtà, non è nè il Belgio nè la Francia. Trattasi dell'Al Sailiya, campionato del Qatar. E ho detto tutto.
L'Equipe




25/11/05


Ciliegine, torte, cose

Mi hanno pestato il parroco, cazzo.
Repubblica.it




24/11/05


Apocrifia - 8

Invettiva avvelenata

Ma s'io avessi previsto tutto questo,
dati causa e pretesto,
le attuali conclusioni
credete che per questi quattro accessi,
questa gloria da stronzi,
avrei scritto pipponi?
Va beh, lo ammetto che mi son sbagliato
e accetto i "chiudi il blog" e così sia,
chiedo tempo, son della razza mia,
per quanto grande sia
il primo che ha pingato

Mio padre in fondo aveva anche ragione
a dir che la pensione
è davvero importante,
mia madre non aveva poi sbagliato
a dir che un laureato
conta più d'un bloggante:
giovane e ingenuo io ho perso la testa,
sian stati i feed o il mio provincialismo,
e un cazzo in culo e accuse di riformismo,
dubbi di carampanismo,
son quello che mi resta

Voi critici, commentatori austeri,
militanti severi,
chiedo scusa a vossìa,
però non ho mai detto che a pipponi
si fan rivoluzioni,
si possa far poesia;
io bloggo quando posso, come posso,
quando ne ho voglia, senza applausi o fischi:
leggere o no non passa fra i miei rischi,
non linkate i miei post
e sputatemi addosso

Secondo voi ma a me cosa mi frega
di assumermi la bega
di star quassù a postare,
godo molto di più nell'ubriacarmi
oppure a masturbarmi
o, al limite, a scopare
Se son d'umore nero allora scrivo
frugando dentro alle nostre miserie:
di solito ho da far cose più serie,
costruir su macerie
o mantenermi vivo

Io tutto, io niente, io stronzo, io ubriacone,
io iPod, io embrione,
io Lost, io casalinga,
io Prodi, io Scalfarotto, io cardinale,
io diverso ed io uguale,
negro, ebreo, comunista!
Io frocio, io perchè suono so spiegare,
io Talpa, io Elmi, io genio, io cretino,
io solo qui alle quattro del mattino,
Bloglines e un po' di vino,
voglia di bestemmiare!

Secondo voi ma chi me lo fa fare
di stare a commentare
chiunque ha un tiramento?
Ovvio, il medico dice "sei depresso",
nemmeno dentro al cesso
possiedo un mio momento.
Ed io che ho sempre detto che era un gioco
sapere apocrifare un certo metro:
compagni, il gioco si fa peso e tetro,
linkate il mio didietro,
io lo vendo per poco!

Colleghi bloggatori, eletta schiera,
che si vende alla sera
per un po' di lettori,
voi che siete capaci fate bene
a aver i counter pieni
e non solo i coglioni
Che cosa posso dirvi? Andate e fate,
tanto ci sarà sempre, lo sapete,
un musico fallito, un pio, un teorete,
un Christian Rocca o un prete
a sparare cazzate!

Ma s'io avessi previsto tutto questo,
dati causa e pretesto,
forse farei lo stesso,
mi piace scriver roba e bere vino,
mi piace far casino,
poi sono nato fesso
e quindi tiro avanti e non mi svesto
dei panni che son solito portare:
ho tante cose ancora da raccontare
per chi vuole ascoltare
e a culo tutto il resto!




Saranno famosi

Sono indeciso se mi inquieta di più Al Bano senatore a vita o Diaco sindaco di Roma.
Trentesimo anno

Update 9.42: no, no, mi inquieta molto di più questo.
Prominter (via Daveblog)




Fringe benefit

Per far segnare il perticone del Liverpool Peter Crouch, il Sun è arrivato alla corruzione di portiere tramite borsa piena di bottiglie di champagne. Un modo elegante per dire che Crouch può far gol solo a un alcoolista?
Tgcom




22/11/05


Il mio sforzo è più grosso del tuo

Compagni! Mussolini diceva di avere otto milioni di baionette? Noi abbiamo undici milioni di cateteri!
Il Giornale.it




Le avventure ortottiche del PCI

Può capitare che ti si rompa una lente a contatto.
Se usi le giornaliere, non è un gran dramma.
Se ti si rompe dopo che l'hai messa nell'occhio, è un dramma.
Se riesci a toglierne un pezzo ma l'altro rimane dieci minuti a fluttuare fra palpebra e occhio, è pulp.




21/11/05


Cognerie

E la gente fuori dal tribunale, e l'avvocatotaormina, e i biglietti per entrare come dal macellaio "adesso serviamo il numero 74", e il ritorno in pompa magna dei plastici, e le telecamere no ma il ritrattista sì, e i servizi di Studio Aperto, e la gente che fa ciaociao con la manina dietro ai servizi di Studio Aperto, e criminologi, psicologi, psichiatri, clown, giannizzeri, nani e risdiparma.

Anche tu, indegno compagno della mia triste vita, somigli al pubblico: a cui non si devono mai offrire delicati profumi che lo esasperano, ma solo lordure accuratamente scelte.
C. Baudelaire




20/11/05


Le prove su strada del PCI - 4

Buona la fondue bourguignonne. Molto buona. Se non fosse che:
- odorerai di fritto per i successivi tre giorni;
- avrai una palla di fuoco al centro dello stomaco che ti permetterà di girare in mutande con 15 sotto zero senza avere contraccolpi di sorta.




17/11/05


Sprechi

The Clothed Kamasutra.
via Giavasan




Avere il corpo umano è importante?

Angosciosi interrogativi che il buon Morris propone a Paolo "Catapulta" Del Debbio.




15/11/05


GoogleRisiko

Risk via Google Maps. Così mi risparmio un viaggio in cantina a recuperare la scatola (sospetto che i carri armati abbiano iniziato a fare la muffa).
via DownloadBlog




"Sò la SIAE, dammi cinquemila"

Adesso i nostri amici discografici vogliono soldi anche dai dentisti.
Punto Informatico




14/11/05


Clash of uncivilizations

Su Left Wing di questa settimana, di scismi, anatemi e disinvolte gestioni della pallacanestro nostrana.

Secondo un’opinione diffusa, il calcio italiano è il punto di accumulazione di tutte le storture del mondo (sportivo e non), mentre qualsiasi altro sport appare come un’oasi incontaminata dei valori decoubertiniani. La recente frattura fra Lega di serie A di basket e Federazione italiana pallacanestro confuta con decisione questa teoria.
A metà degli anni ’90, la sentenza-Bosman creò scompiglio anche nel mondo cestistico, liberalizzando l’afflusso di giocatori dell’Ue nell’allora serie A1. Le successive normative fissarono l’unico limite di un massimo di due extracomunitari per squadra. A complicare ulteriormente la situazione arrivò nel 2000 il cosiddetto caso-Sheppard – l’americano ingaggiato da Roseto degli Abruzzi nonostante fosse già stato raggiunto il tetto degli atleti extra-Ue tesserabili e integrato in squadra solo dopo mesi di ricorsi alla magistratura ordinaria. La sentenza sancì la liberalizzazione totale del mercato, e assieme al famigerato “premio di addestramento” – vera e propria soprattassa che le squadre di serie A dovevano pagare per ingaggiare cestisti italiani provenienti dalle serie inferiori – rese di fatto più conveniente l’acquisto di atleti provenienti dall’estero.
Il risultato fu una concentrazione sempre maggiore di giocatori stranieri nelle squadre italiane, sia di vertice che di secondo piano, mentre i talenti del nostro paese venivano utilizzati con minutaggi sempre più ridicoli. L’anno scorso, all’indomani dell’argento di Atene, la situazione venne duramente denunciata dai giocatori della Nazionale, che minacciarono di disertare l’All Star Game, tradizionale incontro dicembrino contro una selezione dei migliori giocatori del campionato, per protestare contro l’eccessiva “esterofilia” della serie A. L’intesa raggiunta col Coni e la Lega poco tempo dopo prevedeva l’applicazione, a partire da questa stagione, di una norma che imponeva l’utilizzo di almeno il 50 per cento di giocatori del nostro paese. Peccato che la maggior parte degli “italiani” a referto, in queste prime giornate di campionato, fossero o naturalizzati (spesso con cittadinanza acquisita grazie a un remoto ascendente, secondo prassi invalsa anche nel calcio) o riserve delle riserve. Il Consiglio federale ha pertanto rafforzato le decisioni già prese, sostenendo che la quota-azzurra debba essere di giocatori “nati e formati in Italia”: la Lega A ha però rigettato in toto questa proposta, sancendo quasi all’unanimità la rottura con Federazione e Coni, non invitando la Nazionale al prossimo All Star Game e gettando le basi per la creazione di un campionato autonomo. Il rischio di questa scissione è di avere, dalla prossima stagione, da un lato una Superlega gestita in proprio dai club maggiori, dall’altra un campionato “ufficiale” ma di seconda fascia, con conseguenze nefaste sull’intero movimento e sulla sua immagine in campo internazionale. L’asino calcistico avrà pure il suo bel paio di corna, ma anche il bue del basket non scherza affatto.




In parole povere

Il castello errante di Howl: Buñuel a cartoni animati.




09/11/05


Com'eravamo

Pensieri lieti e meno lieti suscita il post di Antonio.
I compagni del liceo me li ricordo anch'io tutti (e grazie tante, dal liceo ci sono uscito ieri l'altro). Da F., la fissata del Giappone da cui passammo un Capodanno comunitario a mangiare risotto al Barolo e a fare scherzi telefonici, a K., il polac lover che l'ultimo giorno di scuola mi disse "mi piacerebbe fare ingegneria meccanica" come se stesse facendo outing. Ventiquattro persone, ventiquattro tranches de vie (facciamo ventitre, quello che si è ritirato dopo una settimana dall'inizio della prima liceo causa esaurimento nervoso non vale, po'raccio). Alcune che mi porto dietro tutt'ora e ne ringrazio chi di dovere, altre che avrei volentieri evitato, altre onestamente insignificanti. Tutto sommato, però, ci si divertiva. Stavamo un po' per i fatti nostri, le altre classi pensavano che fossimo degli snob del cazzo, ma in realtà ci piaceva fare i pirla fra di noi. Male non si stava. Non così male come pensavo all'epoca.
La bara bianca l'abbiamo portata anche noi. Quattro anni prima eravamo su un molo del porto di Trieste. Lei disse "Ho la leucemia" con una serenità sconvolgente. E il giorno del funerale, mentre tutti piangevano e tranne il consueto stoccafisso scrivente, ebbi l'esatta percezione del fatto che le fuggevoli illusioni della gioventù, se mai erano iniziate, stavano finendo in quel preciso momento.
Adesso uno è andato a studiare in Olanda, uno sta facendo uno stage perchè non vogliono farlo laureare, una fa la babysitter al mondo, uno mi subissa di SMS. Pian piano, stiamo cambiando. Prendiamo strade, facciamo scelte, scegliamo di non scegliere. Forse, a poco a poco, stiamo diventando adulti. Forse. Magari, non adesso. Adelante, con juicio.




Vivisezioni

Chi ha scavato il traforo del Monte Bianco nel braccio sinistro di Jennifer Aniston?
Claudio Caprara (no, non è la risposta alla domanda.)




08/11/05


Un firewall è un firewall è un firewall

Il sistema informatico del Politecnicodimilanosededicomo è meraviglioso: svariate aule-computer a disposizione, PC mediamente funzionanti e mediamente veloci, connessione più che buona. Mi lascia perplesso soltanto la politica di accesso alle pagine Web: si può aprire qualsiasi cosa, tranne il sito della Gazzetta.
No, aspetta, fammi capire. Altri siti di notizie sportive, sì, la Gazza no. Bloglines sì, la Gazza no. Download.com sì, la Gazza no. Siti porno, non so ma credo di sì, la Gazza no. L'unica spiegazione plausibile è che il sysadmin sia una casalinga irritata col marito che legge la Rosea a tavola lordandosi la canottiera di strutto.




04/11/05


Hors categorie

"Uhm, un po' vuoto questo Conservatorio. Ma c'è qualcuno che ci studia o no?"
Se mi avessero detto che lì l'anno accademico cominciava ieri e non a inizio ottobre, mi sarei risparmiato questa profonda riflessione, due mattinate di viaggio e un dialogo surreale con un bidello che mi guardava come se avessi la lebbra. Vabbè. Oggi primo giorno di Corsi Musicali Per Ingegneri Del Suono In Gita, con mia somma letizia. Temevo soltanto che i miei colleghi fossero seri professionisti del settore che mi avrebbero fatto sentire una merda con la loro smisurata competenza in materia. Niente di tutto questo.
Eravamo in cinque.
Uno non sapeva leggere le note.
Uno ha detto che le sue competenze in ambito musicale erano "la trasformata di Fourier" (e con tutto il bene che voglio a Fourier, non è lo stesso campo da gioco).
Gli altri due non davano l'impressione di capire bene dove si trovavano.
Il professore ha detto che posso anche non frequentare il corso. Mi sono un po' vergognato.




Implicanti primi

All'Incudine di Claudio Martelli stanno succedendo cose che rasentano il metafisico:

- Martelli fa una trasmissione sui radicali e sui socialisti (e si vede che gli sta per scappare la lacrimuccia);
- Martelli intervista Bobo Craxi (e si vede che si sta per genuflettere);
- Martelli intervista Antonio Di Pietro (e si vede che sta per esplodere il televisore causa creazione di antimateria).




01/11/05


Giallinaggio

Da qui fino a fine mese, si va in onda anche nell'altro lato del condominio.